Dai contadini dei Pirenei all’alta moda

Lo sparto — nome scientifico Stipa tenacissima — è una graminacea tipica delle terre che si affacciano sul Mediterraneo. Caratterizzato da fibre corte e piuttosto resistenti, viene utilizzato da secoli principalmente per produrre corde, cesti, reti da pesca e carta, ma nella zona dei Pirenei, in un territorio che va dai Paesi Baschi alla Catalogna, passando per la Francia sud-occidentale, fin dal Medioevo i contadini e i pescatori usavano lo sparto anche come materia prima per delle calzature semplici e comode, pensate per i mesi caldi.

Con la suola composta da corde intrecciate e una tomaia di tela, hanno preso il nome di espadrillas, termine francese che deriva dal catalano espardenya, cioè “fatte di sparto”. In spagnolo sono invece conosciute come alpargatas, parola che tradisce origini arabe (albargat vuol dire “che coprono”).

Considerata una scarpa umile e “povera”, l’espadrilla ha iniziato a diffondersi anche in Sud America fin dall’800 ma la sua notorietà è molto più recente e si deve a una storica azienda catalana, Castañer, e alla principessa di Monaco Grace Kelly, che negli anni ‘50 iniziò a indossarle, sdoganandone l’uso tra le celebrità (nel film di Hitchcock Caccia al ladro, del 1955, sia Grace Kelly che Cary Grant indossano espadrillas).
La definitiva consacrazione nel mondo della moda arrivò poi con la collaborazione tra Castañer e Yves Saint Laurent, che nel ‘72 propose un modello con la zeppa che avrebbe fatto da apripista alle successive, molteplici versioni che ancora oggi vediamo nelle collezioni di designer e prestigiosi brand di calzature.

QUALCHE TECNICISMO…

Fin dalle origini non veniva utilizzato soltanto lo sparto per produrre le caratteristiche suole, ma anche juta (oggi la più usata) e canapa.
L’intreccio delle corde di iuta viene eseguito da apposite macchine e la forma, solitamente, viene data a mano. Dopo aver cucito la suola, a questa viene generalmente applicato uno strato in gomma, che talvolta lascia scoperte alcune sezioni della suola intrecciata.
Può essere presente un sottopiede in pelle o tessuto naturale oppure sintetico.
La suola viene infine cucita alla tomaia, solitamente di tela, ma ne esistono molteplici varianti, per tutte le tasche, anche con materiali preziosi o decorazioni elaborate.

I modelli con la zeppa, ispirati all’originale proposto per la prima volta da Yves Saint Laurent, hanno dei lacci di tessuto da assicurare alla caviglia ma ce ne sono anche con fibbie.
Nel corso del tempo lo stile espadrilla è stato “ibridato” con altri modelli di calzature: dal mocassino alla sneaker.

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