Una scarpa meno formale della Oxford, nata tra nobili e generali prussiani!

Versione meno formale della Oxford, ci sono tre teorie sulla sua origine.

La prima, quella considerata la più attendibile, dice che le scarpe Derby sono la naturale evoluzione delle scarpe Oxford, ideali per chi ha il collo del piede alto.

La seconda sostiene che Edward Smith-Stanley, il 14° conte di Derby, data la sua stazza non riuscisse ad indossare gli stivali e il suo calzolaio sviluppò per lui una scarpa con allacciatura aperta.

La terza ipotesi afferma che durante le guerre napoleoniche un ufficiale dell’esercito prussiano chiamato Gebhard Leberecht von Blücher (il termine Blucher, in luogo di Derby, viene usato soprattutto negli Stati Uniti) abbia risolto il problema degli stivali dei suoi soldati durante gli spostamenti. La scomodità degli stivali infatti impediva agli uomini di muoversi con agilità visto che dovevano attraversare fiumi, camminare nel fango e fare scalate. Grazie all’allacciatura aperta riuscivano a muovere meglio il piede.

 

La scomodità degli stivali impediva agli uomini di muoversi con agilità quando dovevano attraversare fiumi, camminare nel fango e fare scalate.

Qualche tecnicismo…

Nella Derby la tomaia risale e va a costituire la linguetta sopra alla quale, attraverso le stringhe, si chiudono le due alette. L’allacciatura aperta mette anche in mostra la calza in maniera più evidente rispetto alla Oxford.

Come quest’ultima può essere decorata per mezzo di punzonature (Brogue).

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