In una storia non c’è mai un solo punto di vista. Questa è la frase con cui abbiamo cominciato il racconto della calzatura italiana qualche anno fa.
Ed è con grande rispetto che lo facciamo oggi; cambiamo il nostro punto di vista spostandolo dalle Calzature per farlo invece atterrare su un altro angolo della incredibile storia dell’industria manifatturiera italiana.
Apriamo per la prima volta la nostra rubrica heritage a un’azienda che non fa scarpe, per ricordare il Cavalier Silvio Albini, imprenditore scomparso poche settimane fa e fino a quel momento guida di quel Cotonificio Albini la cui storia comincia nel 1876 e racconta di cinque generazioni all’attivo, con una sesta che dicono pronta a muovere i primi passi tra telai, uffici stile, fiere e grandi nomi della moda.

Amava vedere come veste la gente. Scoprire gli angoli delle città in trasformazione e respirarne l’energia. Conoscere il cibo e le consuetudini.
[Il virgolettato è di Maurizio Colnago, responsabile stile del marchio Thomas Mason e delle esclusive del gruppo, in una bellissima intervista all’Eco di Bergamo]
Ricordiamo Silvio Albini come un uomo dall’intelligenza cristallina e dall’umanità toccante, un imprenditore ironico e acuto che, con il fratello e i cugini, ha saputo in questi anni reggere il timone di una grande azienda che conta più di 1400 dipendenti e, partendo dall’Italia, esporta cotone di altissima qualità in tutto il mondo.
Una storia personale che non ha mai cercato notorietà ma che, spezzata senza preavviso, ha toccato tutto il sistema della moda italiano, a partire da Sistema Moda Italia, Milano Unica e Confindustria di Bergamo ma anche grandi brand come Loro Piana, Zegna, Kiton, Paul&Shark, Vitale Barberis Canonico, e gran parte di quello internazionale che hanno riempito di messaggi l’Azienda e la famiglia.
E se è una fortuna tutta italiana che i cotoni Albini, Albiate e Thomas Mason, che molti brand hanno usato anche per fabbricare calzature, continueranno a portare il cognome della sua famiglia, siamo certi che il suo ricordo rimarrà sempre tessuto nelle avventure professionali e umane di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo.