Social celebrities, mega, macro o micro influencer: purchè ci sia affiinità e valori condivisi con il brand

[In cover: un gruppo di influencer]

Sempre più aziende si affidano alle star dei social per pubblicizzare i propri prodotti, dedicando anche budget importanti. L’utilizzo dell’influencer per la strategia di promozione del prodotto (influencer marketing) funziona, però, se c’è affinità fra i due: l’instagrammer scelta deve saper raccontare al meglio il mood e la storia dell’oggetto. Lo ha specificato  Lucia Peraldo Matton di Triboo (hub di e-commerce e servizi digital) durante un webinar organizzato da Assocalzaturifici, distinguendo fra attività di Digital Pr e Influencer Marketing. Nel primo caso si tratta di una relazione digitale che spesso non contempla un pagamento della influencer da parte dell’azienda, lasciando libertà di scelta su come e quando inserire il prodotto sui propri profili social. Nel secondo caso, invece, la collaborazione è regolata da un contratto, concordando costi, contenuti, tempistiche, monitoraggio della campagna promozionale e feedback. Nel 2020 l’influencer marketing è stimato in un mercato da 16 miliardi di dollari e sarà sempre più uno strumento per aumentare la visibilità del brand. E non esistono solo (poche) influencer da 20 milioni di followers, spesso inarrivabili per la maggior parte delle aziende, o social celebrities con oltre 500k di contati, ma anche macro influencer (fino a 150k) e micro influencer (fino a 25k di followers).  La scelta deve orientarsi su quelle testimonial che hanno una fan base reale e di qualità, che sappiano coinvolgere con le stories, ma soprattutto che condividano gli stessi valori del brand che pubblicizzano.

 

 

E non ci sono solo canali come IG, sicuramente il più utilizzato, ma anche YouTube che può essere utile per “raccontare” l’azienda e il making of del prodotto, ed ora anche Tik Tok, la app più scaricata nel 2019 con oltre un miliardo di iscritti e con un innalzamento dell’età degli utilizzatori. E’ quindi importante lavorare con gli influencer? Si, se si vuole rafforzare il rapporto con il proprio target di riferimento, creare affinità fra brand, influencer e fan base, comunicare la genuinità del marchio attraverso storie reali e naturali. Non solo foto quindi, ma anche video, che sono destinati a ottenere una copertura del 135% rispetto alle immagini o all’inserimento di link. C’è quindi ampia possibilità di dare visibilità al prodotto a fronte di range di costi diversificati. Basta scegliere l’influencer giusta!