Una storia iniziata negli anni ‘70 nella “capitale della scarpa”: Vigevano

GLI INIZI

Siamo nell’Italia degli anni ‘60, quella del boom economico. Nell’area di Vigevano l’attività ruota soprattutto attorno al settore calzaturiero, che lì ha radici storiche. La cittadina, considerata fin dall’800 come “la capitale della scarpa”, è sede di decine di calzaturifici che esportano in tutto il mondo, e in quel periodo diventa anche scenario di una trilogia di romanzi che all’epoca fanno molto discutere. L’autore, Lucio Mastronardi, dipinge un ritratto spietato quanto comico e grottesco della provincia lombarda ai tempi del boom.

Il libro più celebre della trilogia è Il maestro di Vigevano, dal quale il regista Elio Petri, nel 1963, trae l’omonimo film, interpretato da Alberto Sordi.
Essendo parte della vicenda ambientata in un calzaturificio, quando Petri si reca a Vigevano a cercare location dove girare, riceve un fermo rifiuto da parte della quasi totalità delle aziende. Un imprenditore, tuttavia, decide di offrirsi disponibile. È Erideno Pizzetti, già fondatore con Adriano Pedalà del calzaturificio Pupa, per anni la prima ditta italiana di produzione di scarpe da bambino.

Quando Pedalà e Pizzetti si separano per intraprendere ciascuno la propria strada, Pizzetti apre un altro calzaturificio, Maci, apparso appunto ne Il maestro di Vigevano come location per gli interni girati in fabbrica, e nel 1966 lancia una linea di calzature per bambini. Decide di chiamarla con un nome onomatopeico e fanciullesco: PèPè. Nome che decide di portarsi dietro anche quando, nel 1970, si butta in una nuova avventura imprenditoriale.

La storia del Calzaturificio PèPè ha inizio in quel momento. Si tratta di una piccola realtà artigianale, e al principio la produzione ruota attorno a scarpine da culla e pantofoline. Unico cliente è lo storico marchio tedesco Elefanten, ma pian piano, grazie anche a fiere come Micam, Pizzetti comincia a farsi conoscere e ad acquisire nuovi clienti.

LA CRESCITA

Nel 1979 entra in azienda Dario Pizzetti, il figlio di Erideno. Dario è letteralmente cresciuto nelle aziende del padre e conosce già bene quel mondo. Ha appena finito gli studi e il suo arrivo coincide con il momento più fiorente per il settore calzaturiero di Vigevano. «In città e nei dintorni si producevano calzature di tutti i tipi. C’erano grandi aziende, piccole aziende, artigiani… Era la classica situazione in cui in ogni cortile c’era qualcuno che faceva scarpe» racconta Dario Pizzetti a Italian Shoes. E aggiunge: «negli anni il panorama è molto cambiato e ha seguito l’evoluzione del settore. Ai nostri giorni è rimasto un numero molto più limitato di produttori ma l’eccellenza è stata mantenuta, anzi probabilmente è cresciuta».

Negli anni ’90, su idea di Dario Pizzetti, PèPè comincia ad allargare la produzione fino ad abbracciare la scarpa da bambino in tutte le sue declinazioni, completando idealmente il progetto del padre Erideno.

LA QUALITÀ

Ancora oggi i “gioielli” della produzione PèPè sono la scarpina da culla e la pantofolina, che fin dall’inizio fanno parte delle collezioni del calzaturificio. Sono realizzate con la lavorazione detta Fondamerica (o California), una tecnica che richiede precisione assoluta, cura artigianale e molti passaggi. La suola — in pelle o in materiali gommosi — viene cucita direttamente alla tomaia.

Alcuni dei modelli sono ispirati a quelli del passato. Uno dei punti di forza dell’azienda è proprio la capacità di rivisitare e modernizzare la tradizione, sia a livello di linee che — soprattutto — di materiali, con una certa attitudine per la sperimentazione di soluzioni inedite e originali.

Storicamente la produzione PèPè è rivolta soprattutto al mercato estero. La quota di esportazione si aggira attorno al 70%. I mercati principali sono attualmente gli Stati Uniti, la Corea del Sud, il Giappone e, più di recente, la Cina.

Attualmente in azienda ci sono circa 15 persone ma ci si avvale anche di piccoli laboratori esterni per quelle lavorazioni che non si riescono a portare avanti internamente. Ogni millimetro delle calzature PèPè è al 100% Made in Italy.

IL FUTURO

«Siamo in una fase di cambiamento epocale, come abitudini e modalità di acquisto», chiosa Pizzetti.
Dopo una diffidenza iniziale, soprattutto per via del prodotto — la scarpa da bambino, che tra tutte le calzature è sicuramente quella che ha più bisogno di essere provata —, il calzaturificio si è aperto al mercato online solo in tempi recenti, e finora attraverso piattaforme esterne. Proprio in questo periodo si sta lanciando con il proprio sito di e-commerce.

La strategia è quella della diversificazione: ai negozi tradizionali, soprattutto nei nuovi mercati, si affiancano anche la vendita in rete e le collaborazioni con alcuni marchi. L’intenzione è di tenere aperte diverse possibilità, in modo da poter restare in equilibrio anche di fronte ad eventuali difficoltà.

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