Più che una fiera, un vero e proprio Fashion Hub diffuso in zona Tortona a Milano: White (24-27 febbraio) porta sotto i riflettori oltre 300 brand fra abbigliamento e accessori avvalorando la vocazione di manifestazione di nicchia con marchi di ricerca. Un lavoro costante di scouting che White persegue con l’obiettivo di connettere gli operatori della moda con la creatività internazionale. Così il progetto Secret Rooms concentra innovazione, moda e sostenibilità attraverso nomi quali Draming Eli, Studio Pansters, Romeo Hunte, Olubiyi Thomas, mentre un’area speciale con 6 designer è dedicata alla creatività e manualità delle popolazioni native Inuit e Metis dei territori canadesi. L’iniziativa, che ha avuto il supporto dell’Ambasciata canadese e del programma IFA (Indigenous Fashion Art), vuole dimostrare come l’abbigliamento non sia solo qualcosa da indossare, ma un mezzo per raccontare una storia che racchiude valori di inclusività e rispetto per il pianeta e le persone. I nomi selezionati sono Evan Ducharme, Lesley Hampton, Niio Perkins, Robyn Mcleod, Section N35, She was a free spirit. In mostra anche un gruppo di stilisti norvegesi concentrati su piccole produzioni e una selezione di designer da Armenia e Moldova. Non mancano però a White importanti nomi quali Stefano Mortari, Maria Calderara e Avant Toi. Sul fronte delle calzature, spiccano nuovi brand: Duca D’Ascalona di Civitanova Marche realizza scarpe con materiali naturali come il sughero e il legno, Elena Ettea esordisce con modelli femminili caratterizzati da chiusure gioiello, Shoto con modelli made in Italy dal sapore del fatto a mano. Calla è invece un brand parigino di babouche realizzate con tappeti berberi vintage e prodotte a Marrakech.