Ci sono due messaggi importanti che il Consorzio Cuoio di Toscana insieme all’artista-artigiano Augusta 1923, al secolo Simone Cecchetto, vogliono lanciare con l’installazione a Pitti Uomo. Uno è il claim “Do not handle with care”, vale a dire “non maneggiare con cura”, e si riferisce alla scarpe e alle borse della special collection del Consorzio, perché il passare del tempo preserva e valorizza la bellezza del cuoio toscano, fatta di imperfezioni naturali come le lievi venature, e il prodotto usato risulta più vissuto. L’altro, scritto sulle suole è il claim “less waste”, inteso come un appello a un consumo più responsabile e a sprecare di meno, una necessità di cui Cuoio di Toscana si fa portavoce. “Il cuoio infatti – spiega il direttore Antonio Quirici – non solo è materia duttile e di per sé green, ma è anche longevo; più infatti lo stressiamo nell’arco del tempo con l’uso e più acquista risalto e valore in bellezza e qualità”.