Nei prossimi 3/5 anni il lavoro e le competenze degli operatori del settore pelle-calzature-pelletteria è destinato a cambiare, spinto anche dalla situazione innescata dalla pandemia, che ha impattato sui ruoli. E’ il risultato di uno studio realizzato dalla Fashion & Luxury Division di Star Matrix Gi Group in collaborazione con Confindustria Moda, Assocalzaturifici, Assopellettieri e Unic e con il coinvolgimento di 15 aziende. Un cambiamento già in atto da tempo se, come ha sottolineato Tommaso Cancellara, Ceo di Assocalzaturifici “siamo passati nel marketing dalle 4 P (product, price, place, promotion), alla 4 C (consumer, cost, convenience, communication), ma oggi tutto questo è già superato: il place diventa la community, il prodotto diventa il consumatore, il price diventa la considerazione che le aziende hanno del prodotto, la promozione diventa le conversation che abbiamo all’interno delle community. I driver per la crescita di oggi fino a poco tempo fa non esistevano: la digitalizzazione dei processi e della distribuzione, la sostenibilità, che richiedono nuove competenze, così come la conoscenza delle culture dei mercati asiatici e delle esigenze delle nuove generazioni, ad esempio la Z generation che vuole co-creare il prodotto ed essere parte quindi del processo creativo. Tutte queste nuove esigenze devono essere tradotte in nuove professioni della moda”. Lo ha ribadito anche Danny D’Alessandro, direttore di Assopellettieri, che individua nelle 4 S (sostenibilità, sinergia, sistema e scuola) i 4 driver del futuro, mettendo l’accento sull’importante tema della formazione tecnica per il settore della moda, che deve assolutamente mantenere il proprio knowhow. Lo ha ribadito anche Fulvia Bacchi, direttore di Unic, che rappresenta un settore labor intensive dove il saper fare resta ancora molo importante.

34 ruoli in crescita per il settore calzaturiero

Lo studio si concentra sui settori calzature, pelletteria e conceria e ha portato a considerazioni diverse sull’evoluzione dei ruoli in azienda, pur avendo i tre settori alcuni punti in comune: il time to market sempre più accelerato, importanti relazioni di partnership con i fornitori, crescente attenzione alla qualità delle materie prime, alla tracciabilità della filiera e all’impatto ambientale. Sia le calzature sia la pelletteria sono state duramente colpite dal Covid che ha portato all’annullamento di ordini, riduzione delle vendite, problemi di approvvigionamento e una forte crescita dell’e-commerce. Questi problemi hanno spinto le aziende a ripensarsi sia in termini di economia globale, sia in termini di consumi, ambiti dove la sostenibilità è un denominatore comune. Quindi il settore moda dovrà puntare più su innovazione, attenzione alle diversità e all’inclusione.

In questo scenario in evoluzione, i ruoli sono stati suddivisi in tre categorie: stabili, in declino o in crescita. Per il settore calzaturiero sono stati mappati 99 ruoli con il risultato di aver individuato 5 ruoli in declino, 7 ruoli stabili e 34 in crescita. Le funzioni che risultano essere in crescita sono la direzione industriale, la ricerca e l’ideazione, l’ingegnerizzazione e la pianificazione.

In generale nei settori shoes, leathergoods e tanny sono risultati 4 elementi rilevanti: 1) le persone e le competenze restano la chiave del successo per le aziende in virtù dell’expertise e della passione che mettono nel lavoro; 2) un forte skill shortage di persone motivate e qualificate quindi bisogna rendere questi settori più attrattivi per i giovani; 3) l’importanza di percorsi formativi ad hoc nel campo non solo tecnico, ma anche del saper fare; 4) la tecnologia che è fattore abilitante pur impattando in modo diverso a seconda dei settori, ma permette di ottimizzare e migliorare tutte le attività di lavoro, di perfezionare i processi e i prodotti. Lo studio ha anche messo in luce come si punterà sempre più su una polifunzionalità dei ruoli, che tenderanno ad evolvere nelle funzioni di ricerca e innovazione, ingegnerizzazione e pianificazione.