Oggi incontriamo Sergio Colantuoni, lifestyler esperto di moda, design e food, che segue da quasi vent’anni per il magazine Io Donna
Cosa volevi fare da grande quando non eri ancora grande?
Io non sapevo neanche esistesse il mio lavoro, me l’ha detto Gianfranco Ferrè dopo il master che ho preso con lui alla Domus Academy.
Mi disse: “tu dovresti lavorare in una rivista di moda, sei molto veloce”, e solo li, lavorando da Vogue scoprii che esisteva un lavoro, quello del fashion editor, dove puoi scegliere i vestiti, abbinarli insieme in maniera libera, scegliere su chi e dove fotografarli e con quale fotografo per creare un’immagine alla quale tanti si possono ispirare. Proprio il mio lavoro.
Oggi faccio il lifestyler, e non chiedetemi cosa voglia dire. So solo che in tanti anni di serio lavoro ho acquisito una padronanza su moda, design e food, che seguo da quasi vent’anni per il magazine Io Donna. Ho una visione a 360 gradi sia che si tratti di una mise en place, di allestire una fiera, una festa, arredare un negozio, una casa, disegnare una collezione di abiti o accessori, o seguire la redazione di un’immagine. Mischio le carte e qualcosa succede.
In pratica mi fai una domanda sull’immagine e io ti do una risposta!

Oggi faccio il lifestyler, e non chiedetemi cosa voglia dire!
Quante scarpe hai nel guardaroba?
Ne ho tante quante ne servono. E’ un problema anche di funzionalità le Converse in gomma, ad esempio, le uso solo quando piove. Ho delle scarpe che compro in serie come le Saddle Shoes di Allen Edmonds, che purtroppo non fanno più e che mi piacciono molto.
Amo le mie Church’s che mi ha regalato Giorgio Backhaus negli anni 80, i sandali di Positano che faccio fare da Bottega Caruso a Ravello. Si perché anche per i sandali io preferisco sempre la suola in cuoio.
Quante ne compri a stagione?
Quest’anno ne ho comprate due paia, due Camper e le ho usate in tutte le occasioni: una sneaker termosaldata e un sandalo. Tutta l’estate con due scarpe!
A quali non ci rinunceresti mai?
Ai miei stivali di Hermès, che uso spesso a Natale, mi fanno sentire un po’ Babbo e in qualche occasione speciale.
Quale vorresti buttare via e perché?
Butto via le scarpe quando sono lise, bucate, rotte, strappate, in pratica quando è davvero vergognoso metterle. Sono un tipo che si affeziona.

Il miglior amico di un paio di scarpe è... il calzolaio!
Le scarpe italiane sono?
Sono fatte bene come quelle di Ferragamo che tengo come una reliquia, visto che in genere porto tutto a distruzione, o come le Io Vado, un marchio giovane, in vendita solo online, scarichi la pianta del piede dal sito e dopo 15 giorni ti arrivano le scarpe come le vuoi, con i colori e le finiture che hai scelto a monitor, con le iniziali del tuo nome e sono super confort, assolutamente Made in Italy.
Il miglior amico di un paio di scarpe è?
Il calzolaio, le porto lì per farle ingrassare, dare il lucido, ripararle.
Un posto strano dove sei andato senza scarpe?
In genere vado scalzo ovunque. A me piace molto andare a piedi nudi e ci vado spesso e volentieri sia in estate che in inverno. Stranamente mi trovo su sabbia rovente, in mezzo a dei rovi, su rocce appuntite che non so più come andare avanti.
Un posto dove non potresti andare senza scarpe?
Forse su Marte o sulla Luna perché chi può dirlo cosa si va calpestando?
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