Digital influencer e creative director di Happiness, ma innanzitutto mamma impegnata e moderna che si divide fra famiglia e lavoro, fra l’America e l’Italia.
Eiman Hamza, americana di origini egiziane, condivide con il marito italiano Michael Scarpellini la fondazione del brand Happiness.
Appassionata di moda – la sua formazione è avvenuta al Fashion Institute of Design & Merchandising di Los Angeles – non poteva che diventare regina dei social dove miete followers sul blog personale, Instagram e il suo canale YouTube. Cosa rappresentano per lei le scarpe? Una vera malattia!
New York e Milano le ispirano modi diversi di vestire?
Assolutamente si! New York è una grande città, si cammina molto, si prendono i taxi e la metropolitana per cui il mio look, soprattutto le mie scarpe, sono comode è più street-style. A Milano cerco di essere più chic, ma non sempre funziona. Non importa in quale parte del mondo mi trovi, il mio stile rimane “very Los Angeles”.
La donna si può allontanare da L.A. ma non si può allontanare L.A. dalla donna.
Il look perfetto per New York…
Le sneaker Adidas Falcon con i pantaloni della tuta The Malibu del brand Happiness indossati con un crop top, una giacca vintage e una borsa grande. Questo è il mio look per l’autunno.
E quello per Milano…
Stivali col tacco con un vestito corto morbido, una giacca vintage e una bella borsa.
Cosa la spinge a comprare un nuovo paio di scarpe?
Non lo so! È una malattia. La dipendenza dal comprare calzature? Sono sempre stata ossessionata dalle scarpe. Mentre facevo l’Università, ho lavorato per tre anni in una boutique di scarpe di fascia alta a Beverly Hills e Calabasas e questo ha alimentato la mia dipendenza. Anzi, l’ha peggiorata.
Quante scarpe ha nel guardaroba?
Dove? A L.A, NYC, Rimini o Milano? Passiamo alla domanda successiva.
Quante ne compra a stagione?
Non saprei. Non le compro a stagione. Se mi piace un paio di stivali, lo compro anche d’estate.

Faccio acquisti ovunque nasca un feeling fra me e la calzatura. La stagione non importa, se c’è l’amore!
Dove preferisce comprarle? Acquista anche on line?
Compro ovunque, ma preferisco in negozio. Mi piace la sensazione di provarle e avere qualcuno che mi aiuti nelle scelte, camminare su un bel tappeto per capire se sono comode e mi stanno bene. Per i vestiti, invece, non li provo mai e preferisco comprarli online, ma le scarpe…c’è molto più di un feeling.
A quali non rinuncerebbe mai?
Ad alcune. Un paio di Nike Cortez in nylon verde e giallo, che ho cercato di buttare, ma non ci sono mai riuscita. Più invecchiano e più diventano belle. Un paio di sandali Chanel che ho tenuto per anni e poi li ho persi. Sono ancora dispiaciuta per questo. Infine, un paio di iconiche Giuseppe Zanotti leopardate dai tacchi pazzi. Le ho da sette anni e tuttora ricevo i complimenti.
Quali vorrebbe buttare via e perché?
Qualsiasi modello che diventi “troppo trendy” come le loafers di Gucci con la pelliccia.
Quali sono le scarpe più creative oggi?
Qualsiasi calzatura che esprima un mood, un pensiero, una memoria, un sentimento è molto creativa per me. Le sneaker sono tornate così alla grande e abbiamo visto tanti tentativi per innovarle, ma i modelli classici sono i very “killer”.
Le scarpe italiane sono…
Le sole che non mi fanno male o mi procurano vesciche. Ho vistato la fabbrica di Sergio Rossi e ho visto tutte quelle incredibili scarpe fatte da mani italiane e non potevo credere quanto lavoro comporta fare una scarpa. Ho sempre amato i designer italiani di calzature, ma ora ho un più profondo rispetto per le scarpe made in Italy. Gli italiani hanno la prerogativa del buon gusto nel fare le cose e non riguarda solo l’estro, piuttosto la qualità.
Qual è l’identikit della calzatura Happiness?
Happiness è per tutti. Non facciamo discriminazioni, neanche la fanno le nostre scarpe. Vogliamo trasmettere un feeling positivo che energizzi la gente quando cammina con le nostre scarpe. La vita è già abbastanza complicata perciò vogliamo cose semplici e divertenti.