Un multibrand diffuso dove la shopping exprience in-store vince ancora sull’on-line

[In cover: la boutique LLF Contemporary]

Quattro boutique duty free, riunite sotto il brand LLF – Lungolivigno Fashion: Woman Contemporary, Woman, Man (Da Giuseppina 1941, l’insegna d’antan del gruppo, primo emporio cittadino), Kids (in apertura a giugno 2022) a cui si aggiunge l’outlet. Insieme diventano un multibrand diffuso per regalare ancora una shopping experience fisica, alla quale si è aggiunta di recente l’attenzione all’e-commerce, come spiega l’Ad del Gruppo Lungolivigno, Matteo Giacomelli. Lo scorso 26 marzo, in occasione dei 60 anni dello storico Concordia Lounge Bar&Restaurant, è stato riaperto il concept store LLF Woman Contemporary, ex negozio Renna Sport, creato nel 1963 .Il restyling architettonico ha collegato la boutique al Concordia, grazie ad una parete scorrevele di cristallo, favorendo un continuum esperienziale. E’ proprio dall’Hotel Concordia che nasce il percorso della famiglia Giacomelli, prima nell’ hotelerie con altre strutture alberghiere e poi con i negozi, che fanno parte del circuito The Best Shops. Le proposte di abbigliamento di griffe e marchi internazionali sono completate dagli accessori di cui le calzature ricoprono circa il 30% dell’offerta, anche se sotto il profilo del visual si sono guadagnate spazi impattanti e centrali all’interno dei negozi.

Qual è il ruolo oggi del negozio offline e come si integra con l’e-commerce?

LLF, a differenza di tanti multibrand è molto focalizzato sulla vendita in-store, anche se negli ultimi due anni – per ovvie ragioni – le vendite on-line sono state la nostra ancora di salvezza. L’equilibrio tra i due canali garantisce una buona redditività. I tempi cambiano e LLF li sta studiando con grande attenzione adeguando il proprio modello di business.

Nell’era dei social, come è cambiato il ruolo del buyer nella scelta dei prodotti da offrire in negozio, per stimolare la clientela?

Quello che è cambiato profondamente è il modo di fare ricerca e i timing. I social network ci danno sicuramente delle possibilità in più (la ricerca può essere orientata verso mercati diversi) e in maniera più immediata anche se le visite agli showroom continuano ad essere importanti.  I brand, stessi vengono valutati attraverso l’immagine amplificata dei canali social. Per quanto riguarda visual e setup continuano ad essere fondamentali per trainare un pubblico sempre più frammentato all’interno delle boutique. Per esempio i Millennials e la Generazione Z sono orientati rispettivamente i primi verso il presente e i secondi verso il futuro, verso la parola o le immagini. Quest’ultimi sono i figli della Generazione X che ha comportamenti di acquisto ancora differenti; è quindi fondamentale conoscere a fondo ogni target di riferimento per istaurare con ciascuno un dialogo continuo e proficuo.

Calzature e abbigliamento: quale dei due cattura prima l’attenzione della clientela che entra in negozio?  

Speriamo entrambi. Negli ultimi tempi abbiamo cercato di proporre alla nostra clientela dei total look che rispecchino appieno la filosofia di LLF una sorta di “LLF lifestyle”. Un mix di capi e accessori che esprimono in modo amplificato il nostro gusto.

Come sono cambiate le esigenze e quindi le richieste della clientela, sia donna che uomo, per quanto riguarda le calzature? 

I clienti sono sempre più attenti ai trend e alla ricerca dell’accessorio “giusto” che spesso si slega dai brand stessi ma deve sempre apparire appetibile e ricercato. Lo storytelling, rilanciato attraverso i social network, è sempre più importante.

Quale shopping experience propone il negozio nell’acquisto dell’accessorio? 

Nel complesso proponiamo una selezione di accessori freschi, cool, competitivi per quanto riguarda il prezzo e sempre più green (il gruppo si sta muovendo in questa direzione anche per quanto riguarda l’hospitality). Le nostre boutique mantengono una selezione varia ma ben suddivisa. Nella boutique uomo è molto evidente perché ogni piano dello chalet dei tre che la ospita è caratterizzato da un layout e un mix up di brand differenti che ben si relazionano con i vissuti personali. Le altre due boutique Woman Contemporary e Woman sono ospitate in spazi ampi e dedicati, mantenendo naturalmente questa suddivisione.

Il made in Italy è ancora un punto di forza nelle calzature? 

Il “Made In” continua ad essere un punto di forza nelle calzature anche se, a nostro parere, non è più il primissimo valore per i consumatori. Made in Italy e Made in France per la fascia lusso continuano a orientare alcuni segmenti di clientela ma oggi altri valori come la sostenibilità e soprattutto la coolness sono determinanti nelle scelte di acquisto.

Ritenete, dunque, che i clienti siano veramente attenti e sensibili ai prodotti sostenibili?

Per un certo tipo di clienti la sostenibilità è sicuramente un valore, a volte manca un po’ la coerenza. Le nuove generazioni sono molto attente a questi temi perché sono state educate alla sostenibilità fin dall’infanzia.

Fate scouting di brand di calzature emergenti?

Per esseri sinceri noi non siamo dei super pioneers. La nostra designer list viene costantemente aggiornata e i nostri buyer fanno ricerca, ma generalmente preferiamo inserire dei brand già un po’ sedimentati perché conosciamo molto bene il nostro pubblico di riferimento, al momento molto internazionale. Auspichiamo però che Livigno si apra sempre di più a un turismo italiano.

Classico e evergreen oppure sneaker e urban: come sono cambiati gli acquisti?

Gli acquisti sono cambiati totalmente. I brand propongono sempre più modelli iconici e carryover, i classici di ciascuno rivisitati in chiave contemporanea. C’è una grande attenzione ai dettagli e si prediligono gli evergreen, cioè tutti quei pezzi che entrano nei guardaroba per non uscirne più. Anche lo sviluppo del mercato del second hand conferma questo trend.

Quali sono i modelli che non devono mai mancare nel guardaroba di una donna e di un uomo?

Pensando a dei set davvero essenziali per l’uomo: derby all’inglese, sneaker e scarponcini (visto che siamo in montagna); per la donna – qui il discorso si complica – ma direi décolleté  nera con tacco, sandali gioiello, sneaker e stivali.

Anche in montagna, si avvicina la stagione estiva. Quali modelli di calzature consigliereste ai vostri clienti di acquistare?

Dipende dall’utilizzo… ma forse la scelta più trasversale sarebbe una paio di belle sneaker.