Una mostra al Superstudio Più presenta 40 opere che illustrano la creatività e la ricerca sperimentale dell’autore vigevanese
[In cover: L’opera di Aldo Pallanza dal titolo Involuzione, 2001]
Da progettista di calzature a progettista di arte astratta il passo è stato breve per Aldo Pallanza: entrambi sono espressione di creatività, passione e ricerca di materiali. E’ innegabile infatti che certe calzature di lusso assomiglino a delle vere e proprie opere d’arte dove la funzione si coniuga con il design, l’estro dello stilista si trasforma in prodotto sorretto da una sapiente architettura costruttiva. Dal design della scarpa, una passione sicuramente alimentata dal territorio in cui Aldo Pallanza è vissuto, cioè quella Vigevano che è stata ex capitale della calzatura fino agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, all’immergersi nella pittura, il percorso di Aldo Pallanza è stato costellato da riconoscimenti e successi. Come l’attestato per il primo premio dell’Oscar della Calzatura nel 1963 per i modelli progettati per il calzaturificio Er.Co di Vigevano, oppure l’apprezzamento delle sue calzature da parte di Sofia Loren e altre celebrities dell’epoca.

Attestato per la vittoria dell’Oscar della Calzatura nel 1963 conferito al calzaturificio Er.Co di Vigevano

Modelli di Aldo Pallanza per il calzaturificio Er.Co che utilizzavano le tessiture della Bischoff Textil AG di San Gallo

La foto del 1970 con dedica di Sofia Loren al designer
Così nel centenario della sua nascita, ecco la mostra “Al femminile” allestita al Superstudio Più di Milano (dal 18 al 27 novembre), voluta dai nipoti Filippo e Giorgio Pallanza e con la curatela di Fortunato d’Amico, per presentare il lavoro di designer, ma soprattutto la sua passione per la pittura, per lungo tempo figurativa e in seguito, dalla seconda metà degli anni Ottanta fino alle ultime produzioni del 2014 a carattere astratto-figurativo. Il suo lavoro è suddiviso in cicli: la città, il fantastico, il mito, la luce, la natura, l’astrattismo geometrico e materico, la pittura tridimensionale. Fil rouge, la sensibilità per la femminilità, che traspare dai volti e dalle figure, quello stesso esprit che lo portava a disegnare calzature femminili ed eleganti per donne raffinate. Nelle opere ricorre la sua città natale di cui ritrae la piazza, il salotto di Vigevano, animata da bar e tavolini, ma anche figure e disegni astratti trattati in modo da emergere in rilievo. In mostra anche modelli di calzature 3D, realizzati grazie all’utilizzo delle tecnologie Shoemaster di Atom a partire dagli schizzi originali di calzature di Aldo Pallanza.

Espressione, 2002

Piazza Ducale,1972 - olio su tela

Aldo Pallanza