Una collezione e una mostra a Milano con le interpretazioni di Lady Pink, Lee Quiñones e l'Estate of Rammellzee
[In cover: la calzatura come una tela bianca che nel video viene trasformata dalla visione personale degli artisti]
Non solo arte, quella che nasce dalla creatività e dall’estro degli artisti, ma anche arte manifatturiera che scaturisce dal knowhow del made in Italy. Due espressioni che si integrano perfettamente nella LV Trainer, la sneaker di Louis Vuitton che si presta a una serie di nuove interpretazioni artistiche e che diventa oggetto della mostra “White Canvas: LV Trainer in Residence”, allestita dal 24 febbraio al 16 marzo nello store temporaneo della maison all’ex Garage Traversi nel cuore di Milano. Tre artisti si cimentano con una sneaker che nasce in pelle bianca nello stabilimento d’eccellenza di Fiesso d’Artico sulla Riviera del Brenta, per diventare opera d’arte attraverso l’interpretazione di Lady Pink e Lee Quiñones, e l’omaggio a Rammellzee, scomparso nel 2010. La calzatura è pensata come una tela bianca, un oggetto tridimensionale che viene trasformato dalla visione personale degli artisti coinvolti in questo primo progetto, destinato ad avere un seguito. Lo spunto nasce da un’idea dello scomparso direttore artistico delle collezioni Uomo, Virgil Abloh, che per la sfilata p/e 2019 aveva proprio disegnato la LV Trainer.

una foto della mostra "White Canvas: LV Trainer in Residence"


LEE QUINONES

RAMMELLZEE
Nel suggestivo allestimento della mostra, che si ispira a una galleria d’arte contemporanea all’interno dello spazio industriale grezzo, si possono vedere le sneaker dipinte a mano dagli artisti e le loro versioni finali industrializzate e proposte in limited edition (acquistabili in negozio per un periodo di tre settimane), oltre a una selezione di tre dipinti che fanno parte della LV Collection: “Celtic Piece” di Lady Pink; “Incantation of the Queen Bee” di Rammelzee; “SPIT #1” e “Tablet #3” di Lee Quiñones, e una scultura gigante che riproduce la LV Trainer bianca sulla cui superficie sono proiettati i pattern creati dagli artisti. Inoltre, durante l’inaugurazione della mostra Lady Pink e Lee Quiñones hanno eseguito una sessione di pittura dal vivo. Per il percorso di moda e arte, che affonda le radici nel Dna stesso della Maison, sono stati scelti questi tre famosi artisti in quanto appartengono alla scena underground newyorkese degli anni Ottanta: la equadoriana Lady Pink, che ha partecipato all’ascesa dell’arte basata sui graffiti e rimane una figura di culto nella comunità hip-hop; Lee Quiñones di Porto Rico che è diventato celebre dipingendo interi vagoni della metropolitana e realizzando murales; Rammellzee (1960-2010) che si è espresso in opere d’arte che abbracciano diverse discipline, tra cui la pittura, la scultura e la performance artistica.
Dopo Milano, prima location della mostra, scelta proprio per il legame con la produzione made in Italy delle calzature ed espressione dell’expertise delle maestranze venete, e città scelta per l’esordio delle “White Canvas: LV Trainer in residence”, seguiranno i drop dei modelli negli Stati Uniti e in Cina.

il making of delle sneakers nell'azienda di Fiesso D'Artico

