The Pump Factory Milano è un progetto che esalta i valori del made in Italy

E’ la passione il driver delle storie imprenditoriali più belle e interessanti. Passione unita anche alla conoscenza del prodotto, nata e sviluppatasi negli anni. E’ questa la storia di Ilaria Greco che ha ideato nel 2019 il brand The Pump Factory Milano. Per passione, appunto. “Il mio ambito di lavoro è quello della finanza, – spiega – ma fin da bambina ero immersa nel mondo delle calzature poiché i miei genitori hanno venduto scarpe per 40 anni”. Così Ilaria da grande ha pensato di creare un proprio brand, un mono prodotto declinato in tante varianti colore. “Mi sono concentrata sulla décolleté, calzatura iconica del guardaroba femminile e quindi a tacco alto. La collezione si compone di 27 décolleté in pelle, vernice e camoscio: 20 con tacco 11 cm e 7 con tacco 9 cm. Ho pensato non solo a tutte quelle donne che come me, per motivi di lavoro, devono avere un dresscode formale al quale aggiungere un tocco di colore nelle scarpe, ma anche a chi è attento alla qualità dei materiali e della lavorazione. Naturalmente la produzione è made in Italy, nelle Marche, fatta da una piccola azienda di impronta artigianale che produce anche per marchi blasonati. Basti pensare che sono necessari 100 passaggi per realizzare un paio di TPFM”. Una “rivoluzione classica”, la definisce Ilaria, perché non segue i trend della moda o, meglio, segue la tendenza attuale di acquistare prodotti affettivi che durino nel tempo e che vadano oltre le stagioni. Ma anche “una rivoluzione gentile” perché è un progetto direct-to-consumer e quindi abbatte i costi di passaggi intermedi, rendendo il prodotto accessibile nei prezzi; la vendita è solo attraverso l’e-commerce con consegna in Italia in 48 ore.

Ilaria Greco, founder, indossa Iconic Red Pump in vernice

Nel 2020 in piena pandemia, il marchio è stato molto apprezzato: “Non mi aspettavo tutto questo interesse – commenta – sicuramente il lockdown ha spinto i consumatori ad essere più riflessivi e a sviluppare una maggiore consapevolezza verso il made in Italy e i prodotti artigianali. Dopo tutto fare una scarpa di qualità è come fare un vino di qualità. Le pelli vengono stese e ammorbidite per due settimane per diventare più malleabili, come il vino acquista valore nelle botti”.

Il tributo all’Italia inizia dai nomi e dalle cromie dei modelli stessi che rendono omaggio alle isole: la serie dall’azzurro al blu si chiama Capri Pump, la gamma dei verdi Elba Pump, le sfumature dal nude al rosso melograno colorano le Maddalena Pump, mentre le gradazioni dal giallo, al tabacco, al cioccolato non possono che chiamarsi Pantelleria Pump, come i grigi e i neri ricordano Vulcano. Unico rimando a un’isola non italiana, Ibiza, per due colori satinati come l’argento e il platino. La numerazione va dal 35 al 41.

La personalità del brand è visibile anche nel packaging: una scatola esagonale a righe bianche e nere che ricorda le cappelliere vintage; è ripiegabile e dunque salva spazio, oppure utilizzabile per altri usi, ad esempio porta bijoux. In futuro la collezione potrebbe evolversi con altri materiali, come i tessuti estivi, per differenziare  le stagioni. Ma sempre e comunque décolleté. “Si – conclude Ilaria – perché penso che la décolleté sia diventata un simbolo di indipendenza per le donne. Un tempo tacchi e bustier erano sinonimi di sottomissione del genere femminile, oggi di libertà. Secondo un sondaggio di Lyst (motore di ricerca della moda, ndr), apparso sul Wall Street Journal, sono cresciute le ricerche on line su tacchi e bustier”. The Pump Factory Milano è sulla strada giusta!

Flavia Colli Franzone

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