La start up fornisce il Digital Product Passport

[In cover: calzatura realizzata con cuoio secondo il protocollo Leath3R]

Condividere con i consumatori la trasparenza dei propri prodotti e quindi fornire tutti gli strumenti per tracciare la filiera è la mission dei brand nel prossimo futuro. Per alcuni questo percorso è già in atto, grazie alla presenza sul mercato di realtà che aiutano a fare chiarezza sull’argomento della tracciabilità. Come la start up Leath3r, presente allo scorso Micam nell’area denominata appunto Italian Start Up, dedicata ai nuovi progetti per la calzatura e realizzata in collaborazione con Startupbootcamp e con il supporto di ICE e MAECI.

Perchè è nata Leath3r? Ce lo spiega Andrea Brandellero, Sustainability Manager-Head of Operations del progetto. “Oggi è sempre più importante conoscere la provenienza di tutte le cose che compriamo ogni giorno, siano esse alimenti o oggetti di uso quotidiano – dice -. Riceviamo sempre più frequentemente dai media e dai giornali informazioni che il modo in cui vengono realizzati molti materiali è sempre più dannoso sia per le persone che per l’ambiente. Non possiamo accontentarci delle classiche etichette che troviamo su un paio di scarpe o su una borsa dove il produttore scrive semplicemente ”made in Italy, Vietnam, China”, ma dobbiamo andare più a fondo e porci domande come: dove è stata fatta questa scarpa? Chi l’ha prodotta? A quali condizioni? Con quali fornitori? Con quali danni all’ambiente? Con prodotti nocivi o no? Con quale consumo di acqua, energia e risorse? Con quali condizioni di vita per le persone? E molti altri quesiti.  I consumatori vogliono finalmente avere più informazioni su ciò che acquistano e, a loro volta, i marchi di calzature e pelletteria vogliono fornire ai propri clienti materiali che sono stati prodotti con un processo migliore e misurabile”.

Andrea Brandellero

Leath3R è in grado di dare risposte a tutte le parti coinvolte con informazioni Digitali, Misurabili e Tracciabili, lavorando su 3 aree principali: pianeta, tecnologia e chimica. Il progetto consiste nello sviluppo di uno strumento digitale, chiamato Digital Product Passport, che consente di fornire informazioni di filiera, tramite tecnologia QR, su ogni singola scarpa o borsa in modo trasparente per i brand e per i consumatori. Grazie a questo strumento, che traccia ogni singola scarpa o borsa, il consumatore potrà avere in tempo reale ed immediato tutte le informazioni sulla filiera dei prodotti che acquisterà con relativi dati di impatto ambientale dei fornitori coinvolti.

Leath3R ha creato un protocollo che ogni fornitore dovrà rispettare e che si basa su tre diverse aree: chimica sostenibile, tecnologia,  pianeta con requisiti diversi per ciascuna area, tra cui:

– tracciabilità di ogni singolo prodotto

– piattaforma digitale con dati condivisi in trasparenza; ogni pellame è tracciato con QR code

– certificazioni specifiche di filiera

– chimica sostenibile ZDHC attraverso una road map per sostituire i prodotti chimici tossici

– carbon footprint

– water footprint

– CO2 off setting

“Oggi nel mercato dell’industria della moda non esiste una soluzione che accomuni tutte queste informazioni in un unico strumento – spiega Brandellero -. Grazie a questo progetto i brand del settore moda potranno dare visibilità ai propri clienti lungo tutta la filiera produttiva e di conseguenza dimostrare che le scarpe o le borse che producono hanno dati di impatto specifici e misurabili sia di processo che di prodotto, condivisi in modo trasparente”.