Riccardo Sciutto, neo presidente dell’Istituto professionale, accelera sui social per veicolare la tradizione calzaturiera
[In cover: sfilata Cercal a MICAM 89]
Per favorire il ricambio generazionale nei distretti calzaturieri italiani e per rendere più appealing ai giovani un lavoro che conserva ancora il fascino della tradizione e della manualità ma che guarda al futuro con le nuove tecnologie, gli Istituti professionali oggi giocano un ruolo fondamentale. Il Cercal di San Mauro Pascoli, una delle poche scuole italiane focalizzate sulle professionalità tecniche del mondo calzaturiero, accetta la sfida dei social per comunicare con i giovani. Ne è convinto il neo presidente eletto Riccardo Sciutto, con una lunga carriera nel mondo della moda e dal 2016 Ceo di Sergio Rossi, brand con oltre un milione di followers su Instagram. Dal 1984, anno di fondazione del Cercal, ai vertici si avvicendano imprenditori del distretto poiché scuola, aziende e territorio vivono in un continuo processo di osmosi. “Sergio Rossi – spiega Sciutto –inserisce ogni anno tanti giovani del Cercal, molti rimangono, altri scelgono diversamente. Oggi nel settore calzaturiero è superiore la domanda rispetto all’offerta di competenze e quindi la formazione è indispensabile”.
Come si possono portare i giovani più vicino al mondo del lavoro?
Comunicando con il loro linguaggio e intercettandoli in quella fascia di età che va dai 14 ai 16 anni, quando durante le scuole superiori i ragazzi non hanno ancora chiaro cosa faranno da grandi. Oltre a collaborare direttamente con queste scuole e le Università, vorrei intensificare il dialogo sui social. Ormai IG si apre 28 volte al giorno e durante il lockdown anche una media di 40 volte. Questo è il canale adatto per portare il Cercal non solo nel territorio o in Italia, ma anche all’estero. Credo che si possa comunicare un lavoro artigianale e artistico, come quello della calzatura, in modo digitale e moderno.
Quindi anche corsi online?
Si, corsi a distanza, indipendentemente dall’emergenza pandemia, ma sempre radicati sul territorio, perché solo in azienda si può imparare la tecnica e fare l’esperienza più coinvolgente. Quindi San Mauro rimane il cuore, ma il mondo è il palcoscenico, per questo vorrei collaborare anche con altre aziende al di fuori del distretto. Non dimentichiamo, inoltre, che fare una scarpa è un lavoro di squadra. Se poi è di lusso, come nel nostro territorio e in Sergio Rossi, ci vogliono 112 mani per costruirla. C’è ancora tanta manualità e voglia di metterla in pratica. E l’Italia in questo gioca un ruolo cruciale.

Si può comunicare un lavoro artigianale e artistico, come quello della calzatura, in modo digitale
Riccardo Sciutto
Però c’è anche un corso di progettazione e stampa 3D. E’ il futuro o già il presente della calzatura?
Credo nella progettazione 3D e ho spinto il corso. Però questa tecnica può accelerare il processo della realizzazione del prodotto dal design fino alla manovia, senza contare che si può fare una collezione vastissima senza produrre un prototipo con tutte le implicazioni di contenimento dei costi e dei modelli fisici e conseguente sostenibilità che oggi sono valori fondamentali per tutto il settore della moda. Credo però che la tecnologia spinta vada gestita e “umanizzata”.
Come mai ha accettato di diventare presidente del Cercal?
Innanzitutto perché lo stesso Sergio Rossi, purtroppo scomparso nell’aprile scorso, è stato fra i fondatori della scuola e ben due volte presidente negli anni 1895-1990 e 2007-2013. E poi perché credo nella tutela e nel rispetto dell’arte artigiana in Italia e della tradizione del distretto.

