Dalle passerelle alle fiere, l’estate 2024 sarà all’insegna della semplicità. Grande ritorno della ballerina e del tacco kitten, si riconfermano i lacci alla caviglia

[In cover: Sfilate PE24 di N.21, Louis Vuitton e Alberta Ferretti ]

La primavera/estate 2024 è stata definita dagli addetti ai lavori la “stagione della normalità” o della “semplicità” includendo anche le proposte di Parigi che di solito osano di più. Invece, le capitali della moda hanno ribadito la virata verso un diffuso quiet luxury che ormai vuol dire sottrarre più che aggiungere, semplificare più che sovrascrivere. Certo, non significa che regni il minimalismo o l’understatement, perchè sulle passerelle e nelle collezioni si sono viste tante trasparenze, luccichii, tagli sexy, lavorazioni sorprendenti frutto di abilità artigiana, ma in generale c’è voglia di una nuova sobrietà. Insomma, meno colpi di scena e più concretezza, per istigare la voglia di toccare i tessuti, gli abiti, apprezzare le lavorazioni e i dettagli. Questo vale anche per le calzature che riportano sotto i riflettori gli archetipi della tradizione manifatturiera: ballerine, bebé, mocassini, dècolleté e sandali che spaziano dal flat all’alto, ma con l’insistenza del kitten heel, quella misura di tacco che assicura una camminata fluida e una calzata più confortevole. Naturalmente, l’estetica non indugia alla banalità, ma la ricchezza delle calzature per la prossima stagione è da cercare nei materiali, dai più raffinati a quelli rustici, nei tacchi che spesso diventano delle piccole sculture o nelle platform in materiali naturali, nelle lavorazioni della tomaia che rimandano al knowhow delle aziende e alla manualità degli intrecci e delle cuciture, evidenziando anche le imperfezioni, perchè spesso “imperfetto è bello e autentico”. Già da un paio di stagioni mancano sulle passerelle le sneaker, seppure queste siano sempre le più amate dalla Z gen e terreno continuo di sperimentazione. La ricerca oggi però guarda a nuove frontiere che sono quelle della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente, prerogative ormai di ogni tipo di calzatura e non solo della sfera ginnica. Quindi materiali di riuso e di riciclo, pellami conciati al naturale, ibridazioni di forme e modelli che pescano da mondi diversi.

Flat: ballerine, Mary Jane e mocassini

Una miriade di modelli rasoterra, che non si vedevano in così tante varianti come per la primavera/estate 2024. Ballerine a punta e babbucce in pellami duttili, rete, materiali grezzi, Mary Jane multifibbia, o con fiocchetto (come da Versace), sandali con fibbie e mocassini sia con suola in cuoio o chunky con o senza nappine. Il mocassino più nuovo è sicuramente quello di Gucci con maxi platform uniforme.

Altezze: tacchi kitten, stiletto e plateau

Tra i tacchi grande ritorno del kitten heel (Prada, Antonio Marras), dall’altezza media e spesso leggermente a rocchetto: compare sui sandali con micro cinturini, sulle mule, sui sabot. Più grosso sorregge sottili plateau nei sandali. Difficile però rinunciare alle altezze vertiginose per la sera o la cerimonia, dove i tacchi possono diventare vere e proprie sculture: ecco quindi décolleté e slingback a punta in materiali luccicanti o riflettenti  o con tomaia in vinile, anch’esso fra i must-have. E poi ci sono le mule con wedge e i sandali con alto plateau e tacco grosso. Se le calzature minimal e dal design pulito sono quelle più viste sulle passerelle, non sono mancate le decorazioni di maxi fiori (Lanvin) e fiocchi (Vuitton).

Cinturini: gladiatore, lacci, listini

Sia flat che high, le calzature con lacci e listini continuano a conquistare stilisti e brand: piatte e da gladiatore fino al ginocchio (Dior), modelli con allacciature a corsetto, sandali con cinturini minimal che lasciano il piede nudo (Jil Sander), infradito con micro cinturini, sandali annodati, lacci che avvolgono le caviglie (Bottega Veneta, Missoni) o sottili cavigliere di metallo (Fendi).