Da Broadway alle scarpe da sposa, senza mai rinunciare al tacco
LA NASCITA
Se le prime tracce ufficiali di un calzaturificio fondato dal signor Salvatore Nicolazzo nel basso Salento risalgono al 1923, in realtà la storia di Elata risale a tempi ancora precedenti, visto che dai registri anagrafici di Casarano, in provincia di Lecce, risulta che già nel 1812 uno dei suoi avi faceva il calzolaio.
Da allora, il mestiere si è tramandato di padre in figlio, fino ad arrivare appunto agli anni ‘20 del ‘900, quando Nicolazzo diede vita alla prima industria calzaturiera del territorio.
Classe 1899, Salvatore Nicolazzo fece parte di quella celebre e sfortunata generazione dei cosiddetti ragazzi del’99, che giovanissimi furono mandati allo sbaraglio sui campi di battaglia della Grande guerra.
Tornato sano e salvo dal conflitto, il giovane calzolaio andò per un periodo a Vigevano: lì stavano tutti i costruttori di macchine per l’industria calzaturiera e lui voleva imparare, con l’idea di tornare poi a casa e mettere in piedi una fabbrica tutta sua.
Così fece, diventando il capostipite del distretto delle calzature del salento.
All’inizio l’azienda produceva di tutto, anche scarpe da bambino, ma dopo la Seconda guerra mondiale si specializzò in calzature femminili.
Scomparso prematuramente nel 1956, Nicolazzo lasciò l’attività in mano ai suoi molti figli — Claudia, Gennara, Teresa, Tommasina, Maria, Ambleto e Martino — che si sono divisi i compiti.





LA CRESCITA
Tra gli anni ‘70 e ‘80 il calzaturificio ha vissuto — come molti altri del periodo — una fase di rapida crescita. Gli ordini erano talmente tanti che era necessario chiamare i rappresentanti per pregarli di non prenderne altri, in modo da non rimanere indietro con il lavoro, e nel 1979 fu necessario ingrandire lo stabile originario.
All’epoca Elata produceva esclusivamente per il mercato italiano. Solo negli anni ‘90, con l’arrivo della terza generazione della famiglia, cominciarono a crescere anche i mercati esteri.
Di quella terza generazione facevano parte Salvatore (come il nonno), Maria Giovanna e Paolo, che sono ancora oggi alla guida dell’azienda.
Insieme rinnovarono la linea di produzione, investirono in comunicazione e riuscirono a far fronte a ben tre crisi del settore: quella degli anni ‘90, quella del 2005 e quella — mondiale — del 2008.
Nel 2007 venne costruito un nuovo stabilimento, più comodo logisticamente e più adatto alle nuove esigenze dell’attività. Si trova nella zona industriale di Casarano, nella via che prende il nome del fondatore: Salvatore Nicolazzo.
Oggi i mercati stranieri costituiscono il 75% del lavoro, e sono soprattutto due le linee che hanno fatto conoscere Elata in tutto il mondo, quella da sposa e quella da ballo, utilizzata negli spettacoli di Broadway.


LA QUALITÀ
«L’arrivo a Broadway è nato per un caso fortunato, nei primi anni 2000» racconta Salvatore Nicolazzo, figlio di Martino e nipote del fondatore. «Un cliente per cui producevamo delle scarpe da ballo da sala ci mise in contatto con un insegnante che faceva lezioni presso di lui. Aveva in mente un concetto di scarpa da ballo che ancora non esisteva, con caratteristiche combinate di flessibilità e rigidità che bisogna calibrare bene. Lui conosceva l’esigenza del ballerino, ma non sapeva nulla di scarpe. Coniugando i due mondi, dopo mesi di tentativi, avanti e indietro, siamo riusciti a mettere a punto il prodotto, che ha iniziato a macinare numeri sempre più grandi, fino ad arrivare, appunto oltreoceano, dove oggi va per la maggiore».
La linea da sposa invece risale agli anni ‘90 ed è ormai celebre per la grande comodità delle calzature. «Quando le spose tornano dopo la cerimonia» spiega Nicolazzo con una punta di orgoglio, «dicono che sono state benissimo, che le hanno portate per tutto il giorno e non si sono neanche accorte di averle ai piedi!».
Entrambe le linee e tutti i prodotti che escono dal calzaturificio sono interamente Made in Italy e ogni fase della lavorazione viene fatta internamente, anche perché spesso si tratta di tecniche particolari, impossibili da far realizzare fuori.
Grazie al signor Nicolazzo — il nonno, colui che iniziò tutto — il territorio è oggi particolarmente vocato alla calzatura: ci sono molte aziende e scuole di formazione che crescono maestranze altamente specializzate.

La linea Sposa di Elata

La linea Sposa di Elata

La linea Sposa di Elata

La linea Sposa di Elata
IL FUTURO
Lavorando molto con i teatri e con le cerimonie matrimoniali, la pandemia ha dato un duro colpo all’attività di Elata, che tuttavia conta di superare anche questa crisi, come ha già fatto in passato.
Recentemente l’azienda ha iniziato a puntare sull’e-commerce ma un gran contributo lo danno ancora i clienti fedeli, che ritornano perché si ricordano la buona esperienza.
Per quanto riguarda lo stile, nonostante il mercato si sia ormai spostato in massa sulle sneaker, Elata non intende rinunciare al tacco.
«Noi siamo fedeli al tacco» annuncia Salvatore Nicolazzo. «Prima le sneaker erano effettivamente le scarpe di rottura, adesso che le portano tutti sono diventate conservatrici. Oggi è più rivoluzionaria una donna che porta la decollété o un uomo che ha ai piedi una stringata».

Elata P/E 2021

Elata P/E 2021

Elata P/E 2021

Elata P/E 2021

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Elata P/E 2021

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