Un progetto per valorizzare le imprese italiane e facilitare il contatto con i brand internazionali
Il made in Italy fa gola ai brand internazionali, che vorrebbero produrre in Italia ma spesso non sanno come entrare in contatto con le aziende. Assocalzaturifici lancia il progetto “Discover Made in Italy” in collaborazione con la piattaforma Italian Artisan per favorire l’incontro e la sinergia fra imprese italiane e interlocutori stranieri. Il Presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon, spiega il progetto.
Discover made in Italy è un progetto promosso da Assocalzaturifici in collaborazione con Italian Artisan. Cosa ha spinto l’Associazione a sostenere questa piattaforma?
“In un momento di non facile congiuntura economica, vogliamo fornire un supporto tangibile alle aziende del comparto calzaturiero per la promozione del made in Italy nel mondo. Discover Made in Italy è un progetto che promuoviamo in collaborazione con Italian Artisan, la piattaforma B2B che favorisce l’incontro tra brand internazionali e produttori italiani. Siamo certi che rapidamente si affermerà come il punto di riferimento per quei marchi che vogliono produrre in Italia un prodotto premium/luxury, in sinergia con le imprese locali.”

“In un momento di non facile congiuntura economica, vogliamo fornire un supporto tangibile alle aziende del comparto calzaturiero per la promozione del made in Italy nel mondo”.
Quale caratteristiche devono avere le aziende italiane che partecipano a questo progetto?
“Il tessuto socio economico del nostro comparto è costituito da aziende medio piccole ben radicate nel territorio dove sorgono ed operano. A queste in maggior luogo ci rivolgiamo. Spesso, per una molteplicità di motivazioni talvolta strutturali, non riescono a cogliere le opportunità strategiche dell’internazionalizzazione. Questo a differenza delle grandi imprese che dispongono più facilmente di risorse finanziarie e manageriali. Ormai siamo in un mercato globalizzato ed è importante affrontare e sfruttare al meglio le sfide di questo mutato scenario. La digitalizzazione è inoltre uno dei driver cruciali per implementare il business e la piattaforma che noi promuoviamo si muove in questo senso. Vogliamo creare un network solido di relazioni fra operatori e mercati internazionali con il meglio della autentica produzione artigiana made in Italy.”
Come, attraverso la piattaforma, per le aziende internazionali vi è l’opportunità di abbattere concretamente i costi di produzione?
“Abbiamo cercato di concretizzare una esigenza richiesta dal comparto. Ovvero portare brand internazionali a produrre in Italia per avvalersi del nostro patrimonio artigianale. La nostra è una inversione della consueta marcia della delocalizzazione. Qui sono i designer e le aziende internazionali a mettersi in contatto con le nostre imprese lasciando alla loro eccellenza di un gusto tutto made in Italy la realizzazione dei prodotti. Ci si incontra su una piattaforma online per poi produrre nel nostro territorio. Ad Italian Artisan gli associati si iscrivono gratuitamente in piattaforma e vengono assistiti in tutta la procedura di creazione del profilo aziendale. Questo perché i dati di conversione ed i case history hanno mostrato come la presentazione della propria realtà aziendale e l’attenzione ai dettagli abbiano contribuito in modo rilevante alla creazione di lead tra brand internazionali e produttori. Per chi vuole invece intraprendere percorsi di coaching e tutoraggio specifici invece sono stati definiti dei pacchetti a pagamento.”