Quattro generazioni per l'azienda che fatto nascere il distretto della Riviera del Brenta

LE ORIGINI

In quel pezzetto di territorio che va da Padova a Venezia e segue le rive del Naviglio del Brenta c’è uno dei più importanti distretti calzaturieri a livello mondiale, il Distretto del Brenta, appunto, con oltre 2000 piccole e medie imprese che hanno contribuito a fare la storia del Made in Italy e che ancora oggi producono per i più importanti brand. E a Stra, cittadina di quasi 8000 abitanti nel cuore di quel territorio, c’è un’azienda in particolare che molto ha contribuito a renderlo tale. Che, anzi, l’ha praticamente fondato.

Quell’azienda è il Calzaturificio Voltan, e la sua storia comincia a fine ‘800, quando Stra è un paesino di appena 2500 abitanti gravemente colpito dalla crisi agraria e senza prospettive. In quel piccolo mondo che oggi immaginiamo in toni seppia, Luigi Giovanni Voltan è un ragazzino intraprendente. Figlio di un medico, ad appena quindici anni decide di andare a cercar fortuna in America e si imbarca su una nave che assieme a tanti suoi connazionali lo porta attraverso l’oceano. Destinazione: Boston.

Qui Voltan si fa assumere in un calzaturificio. Comincia come semplice garzone e poi pian piano assume ruoli sempre più importanti. Lì la produzione è automatizzata. Si utilizzano tecnologie che in Italia, all’epoca, sono ancora fantascienza. Voltan ne intuisce la potenzialità, e una volta acquisita una certa disponibilità economica e soprattutto la fiducia del suo datore di lavoro, acquista da questi, a un buon prezzo, dei macchinari usati, e li importa in Italia. Siamo nel 1898 e a Stra apre il primo calzaturificio italiano con una manovia automatizzata. A guidarla c’è Luigi Giovanni Voltan, venticinque anni.

Giovanni Luigi Voltan

Giovanni Luigi Voltan

LA CRESCITA

Attorno al calzaturificio il territorio comincia a trasformarsi. Non si vive più di sola agricoltura e il calzaturificio porta un’insperato miglioramento delle condizioni economiche. Vengono costruite le case popolari per gli operai, che nei primi anni del ‘900 arrivano ad essere fino a 400.
Alcuni di quelli che lavorano da Voltan, una volta imparato il mestiere, decidono di mettersi in proprio ed aprire i loro calzaturifici. Nasce il Distretto del Brenta.
«La maggior parte delle aziende della zona, quello che ancora esistono e quelle che non esistono più, sono nate qui, fondate dagli operai più intraprendenti che lavoravano da noi», ci racconta Marco Voltan, pronipote di Luigi, oggi alla guida dell’azienda insieme al fratello Emanuele.

Ma all’epoca la produzione è molto diversa da quella odierna. Il calzaturificio è infatti specializzato in scarpe economiche, anfibi militari, scarpe da bambino e, per un periodo, anche articoli sportivi, soprattutto guantoni da boxe. Nel frattempo l’attività è passata in mano a Emanuele, figlio di Luigi, anche se la prima, vera, grande trasformazione arriva nel secondo dopoguerra, quando sotto la guida di Giovanni, figlio di Emanuele e nipote di Luigi, Voltan cambia tipologia di prodotto e si specializza in scarpe da donna di lusso.

Pubblicità d'epoca (courtesy: Voltan)

Pubblicità d’epoca
(courtesy: Voltan)

Giovanni, esattamente come suo nonno, inizia a lavorare a 15 anni. È lui che a metà anni ’50 si rende conto che soprattutto dalla Germania, il paese con cui Voltan fa i suoi affari migliori, c’è una grande richiesta di calzature femminili di alta qualità.
Da metà anni ’70 a metà anni ’80, come molti altri calzaturifici italiani, Voltan vive una fase di grande crescita. «È in quel periodo che io e mio fratello abbiamo cominciato a “respirare” ogni giorno l’aria dell’azienda», racconta Marco Voltan, che con Emanuele inizia a prendere le redini del calzaturificio tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, mantenendo l’impresa in costate crescita fino a circa cinque anni fa.

«Poi abbiamo cominciato a sentire anche noi gli effetti della crisi. Ma a differenza di molti calzaturifici non sono stati l’embargo e le sanzioni alla Russia la causa scatenante, quanto piuttosto la flessione degli acquisti di prodotti di lusso da parte del mercato tedesco, che è stato il principale paese in cui esportavamo», dice Marco Voltan.

LA QUALITÀ

Scelta dei materiali, durata nel tempo, comfort, tantissimo lavoro sulle forme delle scarpe.
«Devono essere comode. Per noi è fondamentale. Prima di approvare una forma dobbiamo essere davvero sicuri che funzioni come si deve», spiega Marco Voltan.

Al marchio storico Voltan 1898, da sempre core business dell’azienda, da qualche stagione si è aggiunto anche il nuovo brand di alta gamma Alexandra Voltan, che prende il nome dalla madre di Marco ed Emanuele, ispiratrice delle collezioni.

fallWinter2016

IL FUTURO

Nel 2018 il Calzaturificio Voltan “spegnerà” 120 candeline, anniversario che verrà celebrato con una serie di eventi.
L’azienda oggi è dove è sempre stata fin dagli inizi mentre nell’edificio dove un tempo c’erano la mensa, il guardiano e l’appartamento del “tuttofare” ora c’è l’outlet.

La prospettiva per i prossimi anni è entrare nel marchio cinese — «lo stiamo facendo un passo alla volta. Ci stiamo attrezzando. Serve il partner giusto», spiega Marco Voltan, che rivela anche che sta iniziando un progetto di collaborazione con alcune firme, estendendo ad altri brand il know-how accumulato in tutti questi anni, continuando però a focalizzare l’attenzione sulla produzione a marchio Voltan.

outlet-shop-1

VEDI TUTTI GLI ARTICOLI DELLA RUBRICA