Life RE-Shoes e Maestrale Re-Made sono i progetti già attuati
Da sempre parte integrante della storia e del proprio modello di business, Scarpa ha aggiunto un ulteriore tassello nel suo percorso verso la sostenibilità, formalizzando un disegno che era già tracciato per tramutarlo in impegno preciso e costante verso l’ambiente e le nuove generazioni. Dopo il Green Manifesto lanciato tre anni fa e che poneva l’accento sulla formazione del personale su temi di innovazione sostenibile e su iniziative tese a diminuire gli impatti dei processi produttivi e sperimentare materiali riciclati e certificati, ora l’azienda ha assunto la forma giuridica di Società Benefit, tramite modifica statutaria e con il supporto di NATIVA, Regenerative Design Company che supporta le aziende nel loro percorso verso la sostenibilità. “Diventare Società Benefit è il risultato di un percorso lungo e consapevole, ma per noi rappresenta soprattutto un punto di partenza” ha commentato Diego Bolzonello, amministratore delegato di SCARPA. “Sono tante, infatti, le sfide che ci attendono per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità dell’ambiente e la vita delle persone”. Un passo importante era già stato intrapreso con il progetto Life Re-Shoes, nato per fornire una soluzione alternativa, circolare e sostenibile per la gestione del “fine vita” delle scarpe, introducendo pratiche di riciclo come nuovo standard all’interno della filiera dell’industria del settore. Nei mesi scorsi, inoltre, Scarpa ha lanciato sul mercato il Maestrale Re-Made, il primo scarpone da scialpinismo interamente realizzato con plastiche ricavate da scarti di produzione. “Realizziamo prodotti – ha precisato il Presidente Sandro Parisotto – che permettono di vivere da vicino l’ambiente naturale e la montagna, in maniera sicura e rispettosa, con un approccio sostenibile che ora è entrato anche nel nostro statuto. Essere sostenibili oggi significa creare un nuovo modello di fare impresa, saper misurare e pianificare con rigore e trasparenza l’effetto nel breve e nel lungo periodo delle nostre attività, affiancando al piano industriale quello di sostenibilità”.

Sandro Parisotto e Diego Bolzonello