Una start-up creata per sensibilizzare sul consumo responsabile

La pandemia ha lasciato più tempo per riflettere consentendo di trasformare situazioni di difficoltà in nuove opportunità di business. E’ successo a David Braccini (23 anni) che, dopo aver perso il lavoro di web designer non si è dato per vinto e, unendo le forze con la creativa Esther Masetti (22 anni), ha fondato una start up, che ha esordito a Pitti Uomo. Il settore calzaturiero è il background familiare da cui nasce il brand .0 che, come spiega David “punto zero è il logo scelto perché è interpretabile in modi diversi, senza pregiudizi e senza voler influenzare chi si avvicina al nostro prodotto”. Ma è anche il punto di partenza per un percorso di ricerca e sviluppo di soluzioni innovative, che hanno come fine un uso e un consumo consapevole delle calzature.

Queste sneaker, infatti, sono realizzate in un monomateriale proveniente dagli scarti della lavorazione del legno, trasformati in biopolimeri versatili e utilizzabili per l’intera calzatura.  Quindi lo stesso materiale di partenza, a seconda della lavorazione, si trasforma in tessuto per la tomaia (elasticità e traspirazione), in accessori e dettagli (flessibilità) e in materiale per la suola (resistenza e durata). La soletta, invece, proviene dal cocco e i lacci sono in cotone biologico. “La nostra intenzione – precisa David – è dunque quella di ottenere una scarpa riciclabile, realizzata in un materiale bio-based, che alla fine del suo ciclo di vita viene scomposta (si tolgono i lacci) e immessa in un riciclatore per creare componenti plastici, tornare ai polimeri iniziali e creare una nuova generazione di prodotti. Un’altra caratteristica importante è che nel ciclo di lavorazione non viene usata acqua”. La collezione .0, al suo esordio, si focalizza su un monoprodotto genderless, dal design pulito, in monocolore o con dettagli a contrasto.

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