Gli studenti al MICAM per riflettere sul proprio futuro professionale

Secondo le stime dell’indagine Excelsior di Unioncamere, nei prossimi anni il sistema moda made in Italy prevede decine di migliaia di assunzioni in ogni ambito della filiera, dall’area della produzione a quella delle vendite e marketing, dal controllo della qualità alla logistica. I profili richiesti, ancorché radicati nella tradizione manifatturiera che caratterizza la qualità artigianale dei nostri prodotti, attingono ampiamente alle innovazioni e alla rivoluzione digitale e tecnologica che investono le nostre imprese. Nonostante la crescente offerta di occupazione, tuttavia, l’industria della moda fatica ad attrarre le nuove leve: il 36% delle aziende ha dichiarato difficoltà a reperire giovani diplomati con competenze adeguate. Per far fronte a questa emergenza, se da un lato è indispensabile un cambio di paradigma culturale che evidenzi ai giovani e alle famiglie quanto sia cambiata l’industria 4.0, dall’altro occorre impegnarsi a rafforzare l’alleanza tra il sistema formativo e il mondo produttivo per orientare i giovani verso settori che, come questo, offrono opportunità di crescita professionale e interessanti prospettive di carriera.

La questione del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, ampiamente confermato da imprenditori e addetti ai lavori presenti a MICAM Milano, è stato approfondito nell’evento “Formazione, orientamento, certificazione delle competenze”, organizzato il 22 febbraio 2023 da Confindustria Moda, Rete Tam, Unioncamere, con il patrocinio di Assocalzaturifici.  All’incontro hanno assistito numerosi istituti tecnici e professionali, alcuni Istituti tecnici superiori (ITS), tutti specializzati nel settore moda, con la partecipazione di decine di studenti che hanno popolato l’Area di MICAM X, lo spazio che la Fiera ha voluto dedicare al futuro.

Tutti i relatori hanno evidenziato quanto sia importante investire sui giovani e dare risposte concrete alle loro aspettative verso lavori e contesti carichi di significato, in grado di coinvolgere le persone sul piano valoriale, oltre che professionale. Il “bello e ben fatto”, tratto distintivo dell’industria del fashion italiano, deve diventare un attrattore di nuovi talenti per restare al passo con i tempi.

A più voci è stato sottolineato come in Italia, nella filiera dell’istruzione tecnica e professionale, ci siano nei distretti produttivi scuole eccellenti di moda cui fanno riferimento molte aziende, ma l’alleanza tra formazione e lavoro va ulteriormente rafforzata per sviluppare, all’interno del percorso scolastico, le competenze strategiche necessarie per rispondere alle grandi transizioni in atto nel mercato del lavoro che richiedono capacità tecniche elevate, combinate ad abilità digitali e green e alle cd. soft skills.

Il progetto innovativo sulla certificazione delle competenze presentato a MICAM nasce da un’alleanza tra TAM, la rete nazionale degli istituti dei settori tessile, abbigliamento e moda, cui hanno aderito circa 90 istituti, tra tecnici e professionali; Confindustria Moda, la Federazione Italiana che riunisce le 7 associazioni che rappresentano i settori del Tessile, Moda e Accessorio e Unioncamere, l’ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema italiano delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che assume la responsabilità nazionale del progetto di certificazione di parte terza e la gestione del portale per la certificazione delle competenze . Obiettivo comune è di favorire il dialogo tra il mondo della formazione e quello del lavoro per sintonizzare i rispettivi linguaggi e bisogni e sperimentare un sistema di certificazione delle competenze di parte terza, riconosciuto da scuole e imprese, che metta in trasparenza la qualità delle esperienze di apprendimento dei giovani nei contesti aziendali attraverso i cd. PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) e gli esiti conseguiti.

Nella fase di avvio del progetto, sono state individuate e standardizzate le competenze da sviluppare nei PCTO, mettendo a fattor comune i fabbisogni delle imprese e gli obiettivi formativi delle istituzioni scolastiche. La rete TAM ha individuato, tramite il lavoro congiunto dei docenti e degli esperti messi a disposizione da Confindustria Moda, le competenze osservabili e certificabili nei contesti operativi dei PCTO, distinguendo quelle che rientrano nei percorsi dell’istruzione tecnica da quelle perseguibili nei curricoli dell’istruzione professionale. Gli obiettivi formativi sono stati correlati ad alcune aree di attività (ADA) descritte nell’Atlante del Lavoro e delle qualificazioni , che contribuiscono ad identificare le evidenze da osservare nel corso dei PCTO. Questa scelta consente di descrivere le competenze in un linguaggio che parte dalla “scuola” ma che può essere interpretato in maniera altrettanto chiara anche dalle “imprese”. Di comune accordo è stato progettato un prototipo, che identifica uno standard nazionale di qualità per l’organizzazione dei PCTO, in cui si mette a disposizione delle scuole un modello per gestire le diverse fasi e la documentazione che accompagna l’esperienza, che le scuole possono adattare alle esigenze del territorio.

Unioncamere ha creato la piattaforma nazionale per la certificazione delle competenze, che è lo strumento attraverso cui sono gestite e monitorate le esperienze formative degli studenti in azienda; sono caricati i dati a cura di tutti i soggetti coinvolti; è predisposto e reso disponibile per ciascun allievo il dossier delle evidenze; sono svolti i test per la certificazione delle competenze e registrati i risultati. Unioncamere ha registrato il marchio “COMPETENZA CERTIFICATA”, in analogia con le certificazioni linguistiche o informatiche rilasciate da enti terzi riconosciuti, rilasciato in licenza alle Camere di Commercio che sul territorio provvedono ad erogare i servizi previsti per l’accesso alla certificazione.

A domanda individuale, al termine del percorso lo studente può candidarsi a svolgere un test online sul portale camerale volto a verificare il possesso delle conoscenze, delle abilità e delle soft skill correlate per le competenze oggetto dell’attività. Il test, di carattere pratico, fa riferimento a contesti e ambientazioni aziendali, riprodotte anche tramite tecnologie di realtà virtuale.

Il dossier delle evidenze e i risultati del test sono forniti alla Commissione terza di valutazione – nominata dalla Camera di Commercio e composta da esponenti degli stakeholder e da esperti del settore – che valida l’intero iter procedurale e, in caso positivo, rilascia le attestazioni di competenza.

Agli studenti che superano positivamente l’intero percorso è rilasciato un “open badge” per ciascuna competenza certificata, un oggetto digitale cioè che, attraverso i metadati contenuti, permette di codificare e comunicare in maniera sicura e trasparente le competenze, le abilità e le soft skill connesse, l’ente che ha rilasciato l’attestazione, la metodologia di ottenimento ed altre ulteriori informazioni utili.

Grazie alla sua forma, grafica e tecnologica al tempo stesso, la certificazione consente allo studente di rendere immediatamente riconoscibile l’ambito e il settore professionale che identifica il suo percorso formativo, di condividere dati e informazioni supportati da evidenze, di esibire a soggetti terzi l’attendibilità dell’informazioni, di condividere i dati online e sulle piattaforme social.

Rossella Mengucci

Esperta Istruzione Tecnica e  Professionale