Alla rassegna del 22 e 23 ottobre aderiscono anche musei, aziende e showroom di calzature

[In cover: “With your hands” è stato il payoff della presentazione di Fratelli Rossetti alla MFW]

I segreti del made in Italy, la creatività che diventa prodotto, il “dietro le quinte” di certe lavorazioni di pregio: tutto questo esce allo scoperto durante la rassegna Apritimoda che nei giorni 22 e 23 ottobre offre la possibilità al pubblico e ai non addetti ai lavori di venire in contatto con l’eccellenza italiana visitando aziende, showroom e musei. Dal nord al sud dell’Italia si aprono cento porte di grandi maison, ma anche di artigiani, per raccontare storie di luoghi, di persone e di imprese (l’elenco completo e le prenotazioni a questo link). Fra queste anche brand e realtà del mondo della calzatura che consentono di apprezzare non solo i prodotti, ma soprattutto la maestria di certe lavorazioni, eseguite da manodopera specializzata, che può essere d’esempio e di stimolo ai giovani per intraprendere un percorso professionale nel settore. 

A Milano Santoni apre la showroom di via Monte Napoleone, che ha di recente cambiato volto grazie alla collaborazione con Patricia Urquiola, per invitare il pubblico a vedere da vicino le fasi più manuali della lavorazione della scarpa, dal taglio delle pelli all’assemblaggio, alla tintura di ogni singolo modello. A pochi metri, in via Gesù, Doucal’s coniuga l’artigianalità con una visione contemporanea della calzatura. Se i prodotti sono plasmati dall’abilità di uomini e macchine, la scarpa nasce dalla pelle e a Milano, in via Brisa presso l’Unic, è visitabile l’archivio con trenta mila campioni di pellami di tutti i tipi.  

Alle porte di Milano, a Parabiago, il calzaturificio Fratelli Rossetti, che nel 2023 compie 70 anni,  mostra al pubblico come nasce l’iconico mocassino Brera, il modello con le nappine che ha reso celebre il brand a livello internazionale.

In Toscana, si può scoprire il mondo del “calzolaio delle stelle” al museo Salvatore Ferragamo di Firenze, dalle scarpe ai celebri foulard di seta con soggetti decorativi di fiori e animali esotici che formano un patchwork.  Un’altra chicca è la Scuola del Cuoio, alla quale si accede direttamente dalla chiesa in Piazza Santa Croce per scoprire il profumo del cuoio e delle sue lavorazioni. Nella bottega di Stefano Bemer a Firenze nascono scarpe da uomo su misura e i modelli sono ancora cuciti a mano. Nelle Marche, invece, si possono assaporare le scarpe da uomo da Colletti a Montegranaro. Anche la Campania vanta una lunga tradizione nella produzione di calzature e a Casandrino (NA), il Calzaturificio Paolo Scafora realizza scarpe con una elevata componente manuale. 

Paolo Scafora

In Veneto, merita una visita il Museo della Calzatura di Villa Foscarini Rossi a Stra, cuore del distretto veneto delle calzature di lusso, occasione anche per visitare il complesso architettonico seicentesco affacciato sulle rive del Brenta.

All’estremo nord dell’Italia, a Gonars (UD), si può apprezzare l’antica lavorazione delle furlane da Lis Furlanis, un capannone zeppo di tessuti colorati, copertoni di biciclette e sacchi di iuta, gli ingredienti per comporre questo tipo di calzature originarie del Friuli Venezia Giulia.