Un'azienda di famiglia nata nel 1950 che punta sulla cura maniacale dei dettagli, la ricerca e la passione.
GLI INIZI
È una storia che comincia due volte, quella del marchio Alberto Fasciani, forse anche di più.
Il primo “c’era una volta” riporta indietro il calendario fino al 1950, quando Franco Fasciani fondò la sua azienda di calzature a Fermo, nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano, realizzando prodotti per uomo, donna e bambino.
L’attività va avanti fino ai primi anni ’80, quando le redini passano al figlio Alberto. Grande appassionato di equitazione fin dalla giovane età, Alberto si rende conto che il fatto di vivere in territorio votato alla scarpa ma andare a cavallo indossando stivali inglesi — all’epoca i più comuni — era un paradosso.
«Ma come, qui, nella culla della calzatura, non siamo in grado di proporre uno stivale nostro e di imporci sul mercato?», si chiede, ed è in quel momento che nella storia entra il secondo “c’era una volta”: l’azienda, rinominata Alberto Fasciani, si specializza in stivali da equitazione e in pochi anni diventa uno dei marchi più apprezzati a livello internazionale, grazie a una cura maniacale del prodotto e al continuo studio di nuove soluzioni che garantiscano comfort, resistenza e durabilità.
LA CRESCITA
Impostasi nella nicchia delle calzature tecniche per l’equitazione — oggi circa il 60% dei cavalieri professionisti è cliente del brand marchigiano —, negli anni l’impresa è partita alla conquista anche del mercato della moda.
«Non era nostra intenzione», rivela Alberto Fasciani a Italian Shoes. «La “colpa”, anzi il merito è dei nostri clienti. Abituati agli stivali da equitazione su misura, mi chiedevano di realizzare per loro anche le scarpe».
La prima collezione donna nacque quindi in maniera molto spontanea. Venne presentata a Milano, senza troppo clamore, durante una delle primissime edizioni di White, ma ebbe un successo clamoroso e attirò l’attenzione di alcuni tra i più importanti negozi del mondo. “C’era una volta” numero tre: una nuova sfida, superata con successo.

Alberto Fasciani donna

Alberto Fasciani donna

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Alberto Fasciani donna

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Alberto Fasciani donna

Alberto Fasciani donna

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Qualche stagione più tardi fu la volta della linea maschile. «I nostri agenti quasi mi davano del pazzo. Secondo loro il mercato della calzature maschili era fermo, e buttarci anche su quello sarebbe stato un suicidio», racconta Fasciani. Morale della favola: l’uomo ha dato ancora più risultati della donna.
Anche in questo caso, il merito va cercato nella qualità, nella cura e nel coraggio di sperimentare soluzioni che poi, nel settore, hanno fatto scuola, come ad esempio la tintura in capo, per dare alla scarpa un effetto più lavato e usato.

Alberto Fasciani uomo

Alberto Fasciani uomo

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Alberto Fasciani uomo

Alberto Fasciani uomo

Alberto Fasciani uomo

Alberto Fasciani uomo

Alberto Fasciani uomo

Alberto Fasciani uomo
LA QUALITÀ
«Io faccio il mio prodotto. Non ho mai lavorato specificamente per un certo tipo di mercato. Faccio le cose mi piacciono. Lo spirito è quello del “chi mi ama mi segua”», scherza Fasciani, che spiega come ogni singolo pezzo sia innanzitutto frutto di piacere e passione, e poi di ricerca.
Designer e imprenditore, Alberto Fasciani studia le materie prime, la costruzione delle calzature, tutte interamente Made in Italy, inventa nuove soluzioni e le discute coi produttori. L’azienda marchigiana è anche una delle poche ad avere un reparto di prototipia interno, dove vengono realizzati e testati i prototipi delle forme. Inoltre la ricerca e le lavorazioni eseguite sui modelli tecnici da equitazione — che continuano a essere un parte fondamentale della produzione — influenzano anche le linee moda.
Tutta questa attenzione viene premiata dai clienti, e non solo quelli dei negozi. «Incredibilmente anche quelli che passano per lo store online sono affezionatissimi. Il tempo di permanenza sul nostro sito — mi hanno spiegato — è molto più alto della media. E chi ordina è disposto ad aspettare magari due mesi per ricevere un paio di scarpe su misura», dice Fasciani.

IL FUTURO
In un mercato molto diverso e molto più complicato rispetto all’epoca di suo padre Franco, che è scomparso nel 2013 e dal quale ha imparato il mestiere, l’imprenditore sta cercando di portare avanti il ricambio generazionale, ma i suoi due figli sono ancora giovani e, aggiunge, «starà a loro capire se avranno voglia o meno di fare questo lavoro. Quello che dico sempre loro è che si tratta di un mestiere difficile ma che dà tante soddisfazioni, a patto però di farlo con passione. Se lo vorranno fare, avranno tutto il mio appoggio. Se non vorranno, lo avranno lo stesso, qualsiasi cosa decideranno di fare».
Una delle grandi sfide per il futuro dell’azienda è comunicare meglio la qualità dei prodotti e tutto il lavoro che c’è dietro. Oggi, spiega Fasciani, nonostante viviamo nell’era dell’informazione c’è, paradossalmente, meno capacità di valutazione da parte dell’acquirente, che fa più fatica a capire le differenze e i valori reali di una calzatura.