Giovanni Gastel aveva collaborato al libro Similitudini raccontando il made in Italy attraverso l’arte degli still life
[In cover: Backstage dello shooting per il libro “Similitudini”.
Courtesy Giovanni Gastel]
Un grande fotografo di moda e non solo, ma anche un grande uomo che aveva, nei confronti del suo lavoro e dei prodotti che fotografava, lo stesso atteggiamento che riservava alle persone: disponibilità e rispetto che portavano a mettere in luce l’essenza delle cose, senza mai giudicare. L’avevo incontrato in occasione della pubblicazione del libro e della mostra “Similitudini. L’Arte della Calzatura Italiana” (vedi intervista al link) pubblicato da Assocalzaturifici nel settembre del 2017 dove mi aveva parlato del suo rapporto con gli accessori, perché proprio da lì nasce la sua professionalità, quando iniziò a collaborare negli anni Settanta con i giornali di settore, fotografando scarpe e borse, valorizzandone i dettagli e le lavorazioni. Amava molto le similitudini, accostare l’accessorio ad altri oggetti, contaminarli con altri soggetti, come si vede appunto nel libro, tanto da elevare le calzature a oggetti d’arte. Avevo incontrato un’altra volta Giovanni Gastel nel suo studio-fucina per una intervista su Fashion Illustrated sul tema moda e cinema, altrettanto a lui caro, essendo il nipote del grande regista Luchino Visconti. In quell’occasione, del tutto casualmente e inaspettatamente, era presente il fratello di Giovanni, anche lui di nome Luchino, un tempo anche assistente dello zio e ora regista di documentario e creatore di una linea di camicie. Durante quell’incontro, ricco di tanti aneddoti e ricordi, Giovanni Gastel intrecciava la propria definizione di estetica con quella dello zio, frutto di una profonda cultura ed eleganza innata e dell’amore per il bello. Sempre impeccabile anche nel vestire, nonostante lui ritenesse di non pensarci. Ma le calzature? “A differenza di quanto faceva mio padre, che era un vero dandy – rispose Giovanni – tanto da disegnarsi da solo le proprie scarpe – io non mi faccio fare i modelli su misura e sono fedele a pochi brand. E’ un po’ come avviene con le modelle. Quando si lavora tanto con la moda, poi nel privato si ha la reazione opposta”.
Flavia Colli Franzone

Giovanni Gastel autografa "Similitudini"


immagini tratte da "Similitudini"

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